La cometa 29P/Schwassmann-Wachmann illuminata da un criovulcano
La British Astronomical Association ha recentemente segnalato un’esplosione sulla cometa 29P/Schwassmann-Wachmann avvenuta l’8 dicembre. In modo inaspettato, l’astro ha aumentato la sua luminosità di 16 volte (equivalente a 3 magnitudini) quando la bocca di un criovulcano (un vulcano ghiacciato che erutta acqua, ammoniaca o composti del metano, invece della lava) illuminata dal sole si è aperta, proiettando nello spazio un flusso di “criomagma”.
Scoperta il 15 novembre 1927 da Arnold Schwassmann e Arno Arthur Wachmann, dall’Osservatorio di Amburgo a Bergedorf (Germania), si tratta di un oggetto straordinario nel sistema solare che sfida la definizione tradizionale. Con un diametro di 60 km, è notevolmente più grande delle tipiche comete e occupa un’orbita simile a quella di un pianeta tra Giove e Saturno. La sua superficie sembra adornata da vulcani di ghiaccio che eruttano in media circa 20 volte all’anno.
Con un periodo di rotazione di 57,7 giorni, l’oggetto celeste rivela il suo spettacolo quando la luce solare attraversa la superficie ghiacciata, scatenando eruzioni da queste strutture geologiche. L’esplosione di questo fine settimana segue un’analoga eruzione avvenuta nell’agosto 2023, suggerendo che si tratti di un evento ripetuto da un vulcano particolarmente attivo sulla cometa.