Published On: Gio, Feb 22nd, 2024

Identificate per la prima volta molecole d’acqua sugli asteroidi

Uno studio condotto dagli scienziati del Southwest Research Institute, utilizzando i dati dello Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA), ha portato alla scoperta senza precedenti di molecole d’acqua sulla superficie di un asteroide. Questa ricerca pionieristica, pubblicata sul The Planetary Science Journal, potrebbe gettare nuova luce sull’origine dell’acqua sulla Terra e persino sulle possibilità di vita al di là del nostro sistema solare.

Il team di ricerca, guidato dalla dott.ssa Anicia Arredondo, ha impiegato lo strumento FORCAST per analizzare quattro asteroidi ricchi di silicati, individuando firme spettrali nel medio infrarosso indicative della presenza di acqua molecolare su due di essi, Iris e Massalia.

Secondo la dott.ssa Arredondo, “gli asteroidi sono residui del processo di formazione planetaria, quindi la loro composizione varia a seconda di dove si sono formati nella nebulosa solare.” Questa scoperta è cruciale perché suggerisce che la distribuzione dell’acqua nel nostro sistema solare potrebbe fornire preziose informazioni su come essa sia stata distribuita anche in altri sistemi solari.

NON SU TUTTI…

Tuttavia, non tutti gli asteroidi esaminati hanno mostrato la stessa evidenza. Le osservazioni su Partenope e Melpomene sono state inconcludenti a causa di dati troppo rumorosi. Nonostante ciò, il team è ottimista riguardo al futuro, pianificando di utilizzare il James Webb Space Telescope della NASA per ulteriori indagini su altri obiettivi.

Con questa scoperta, gli scienziati potrebbero essere un passo più vicini a comprendere non solo la distribuzione dell’acqua nel nostro sistema solare, ma anche a individuare potenziali habitat per la vita al di fuori della Terra. La ricerca continua ad avanzare, aprendo nuove frontiere nel nostro studio dell’universo e della nostra stessa origine.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.