Ritacuba Blanco, l’agonìa di un ghiacciaio
La maestosa vetta del Ritacuba Blanco (5410 m s.l.m.), un tempo avvolta da uno spesso strato di ghiaccio e neve, oggi si presenta segnata da profonde crepe, testimoni del rapido scioglimento che sta affrontando a causa del cambiamento climatico.
Siamo nelle regioni montuose della Colombia, nella catena delle Ande, dove il fenomeno meteorologico El Niño si è manifestato con particolare intensità negli ultimi mesi. Esperti hanno notato un rapido ritiro dei ghiacciai tropicali, con solo sei su quattordici ancora in piedi rispetto al secolo scorso. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) delle Nazioni Unite, le temperature record registrate dal giugno 2023 sono in parte attribuibili a El Niño, ma i principali responsabili rimangono i gas serra, che hanno contribuito a un aumento costante della temperatura.
Il Ritacuba Blanco, nel Parco Nazionale della Sierra Nevada del Cocuy, a nord-est della capitale Bogotà, è uno dei ghiacciai più colpiti. Le crepe si sono fatte sempre più evidenti, con il ghiaccio che si scioglie a una velocità preoccupante, esposto alla radiazione solare a causa della mancanza di precipitazioni nevose.
I residenti locali, come Humberto Estepa di Guican, testimoniano il cambiamento drastico, con le pareti di ghiaccio che si riducono sempre di più ad ogni stagione. Il disgelo ha portato a conseguenze gravi, inclusi incendi devastanti e una minaccia alla sicurezza idrica a lungo termine.
Il deterioramento del Ritacuba Blanco ha attirato l’attenzione di visitatori come Luisa Cepeda, che desiderava vedere il ghiacciaio prima che scomparisse completamente. La vista delle crepe profonde ha suscitato in lei un senso di tristezza e preoccupazione per il futuro di questi paesaggi un tempo incontaminati. Il caso del Ritacuba Blanco è solo un esempio tangibile degli effetti devastanti del cambiamento climatico sulle regioni montuose del mondo, sottolineando l’urgente necessità di azioni concrete per contrastare questa crisi ambientale globale.