Macaronesia
Il periodo è estremamente complicato e le carte geografiche si tingono di tematiche belliche, di improbabili strategie, di scenari apocalittici. Sulle carte periscono uomini in carne ossa, mentre altri le mostrano semplicemente ai discenti, con freddo distacco. In un periodo così, il fantasticare su eterotopie più confortevoli e mondi pacifici rappresenta certamente una possibilità di evasione, un momento per se stessi. Ci sono sempre state terre fantastiche con nomi evocativi: Atlantide, Eldorado, Bengodi, ma ricorderei anche la Luserna di Arnaut Daniel o il reame di Garbo di frate Cipolla.
Quali sono però le nowhere lands più antiche, quelle che hanno ispirato la letteratura greca e romana? Nella vita di Apollonio di Tiana è Flavio Filostrato, uno scrittore greco di età imperiale, a parlare della Macaronesia, come un gruppo di isole ben al di là del cosiddetto non plus ultra, ovvero oltre Gibilterra.
Il termine Macaronesia è di facile etimologia. Si tratta delle isole delle persone fortunate (μακάρων νῆσοι) degli eroi del passato che, in queste isole, si concedevano il buon ritiro a loro riservato in luogo della morte. Chissà chi erano questi eroi fortunati, probabilmente Eracle, Teseo, Giasone. Chissà. La Macaronesia fu introdotta dai geografi antichi con un termine valido per raggruppare contesti poco conosciuti, solo immaginati, visti da lontano ed ancora inesplorati. Oggi queste isole si possono raggruppare in diversi arcipelaghi, con una geografia politica frastagliata, da Nord a Sud:
- Azzorre
- Madeira
- Isole Deserte e Selvagge
- Canarie
- Capo Verde
Azzorre e Madeira sono di amministrazione portoghese, ed in effetti è proprio il Portogallo lo Stato a loro più vicino: sono entrambi arcipelaghi con appellativi che le legano alle loro manifestazioni naturali: il legname, per Madeira, i colori o forse gli uccelli (astori?) le isole che nell’immaginario collettivo si legano all’anticiclone, e ci portano la lunga estate calda. La fascia delle isole degli eroi, dopo le isole inabitate denominate “Deserte” e “Selvagge”, presenta il maggior interesse in termini di turismo ma soprattutto di popolazione stanziale nelle Canarie, isole spagnole con oltre due milioni di abitanti, e Capo Verde, un vivace arcipelago che è l’unico Stato sovrano della Macaronesia.
Queste isole degli eroi, dunque, con storia e geografie differenti, sono così diverse in tutto che le si accosta tutte assieme solo pensando ad un immaginario altrove. Sono isole africane, certo, tranne probabilmente le Azzorre, la cui collocazione geografica è tassonomicamente complessa. Sono popolate, deserte, europee, dipendenti, frequentate, studiate, ricche per natura, risorse e bellezza. Sono forse quelle “isole non trovate” di cui fantasticava Guido Gozzano.
Ma bella più di tutte l’Isola Non-Trovata:
quella che il Re di Spagna s’ebbe da suo cugino
il Re di Portogallo con firma sugellata
e bulla del Pontefice in gotico latino
Forse ci è capitato di canticchiare questa canzone, che richiama un cantautore ancora vivente di calibro assoluto e che, dei luoghi immaginari che danno pace o turbamento, ha dato descrizioni meravigliose.
Fonte consultata: Maritimeprofessionale