Published On: Mar, Mar 21st, 2023

Rilevati neutrini da un acceleratore di particelle

Un gruppo di ricercatori dell’Università della California, ha rilevato i neutrini creati da un collisore di particelle. È l’ultimo risultato del Forward Search Experiment, o FASER, un rilevatore di particelle progettato e costruito da un gruppo internazionale di fisici e installato al CERN, il Consiglio europeo per la ricerca nucleare di Ginevra. 

LA SCOPERTA

La scoperta, i cui risultati sono stati annunciati alla 57° conferenza Rencontres de Moriond Electroweak Interactions and Unified Theories, promette di approfondire la comprensione delle particelle subatomiche che svolgono un ruolo chiave nel processo che fa bruciare le stelle. Il lavoro, inoltre, potrebbe anche far luce sui neutrini cosmici che percorrono grandi distanze e si scontrano con la Terra, fornendo una finestra sull’universo profondo.

I NEUTRINI

I neutrini, che sono stati co-scoperti quasi 70 anni fa dal fisico dell’UCI e premio Nobel Frederick Reines, sono la particella più abbondante nel cosmo e “sono stati molto importanti per stabilire il modello standard della fisica delle particelle“, ha affermato Jamie Boyd, un fisico delle particelle al CERN e co-portavoce di FASER. “Ma nessun neutrino prodotto da un collisore era mai stato rilevato da un esperimento.

La maggior parte dei neutrini studiati dai fisici sono a bassa energia. Ma quelli rilevati da FASER rappresentano l’energia più alta mai prodotta in laboratorio. 

FASER

A differenza di altri rilevatori del CERN, come ATLAS, che è alto diversi piani e pesa migliaia di tonnellate, FASER pesa una tonnellata e si inserisce perfettamente all’interno di un piccolo tunnel laterale. E ci sono voluti solo pochi anni per progettarlo, utilizzando pezzi di ricambio di altri esperimenti.

Oltre ai neutrini, uno degli altri obiettivi principali di FASER è aiutare a identificare le particelle che compongono la materia oscura, che secondo i fisici comprende la maggior parte della materia nell’universo, ma che non hanno mai osservato direttamente.

Con l’LHC pronto a iniziare un nuovo ciclo di collisioni di particelle tra pochi mesi, il rivelatore è pronto a registrare qualsiasi cosa appaia.

Il meglio, probabilmente, deve ancora venire.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.