Published On: Mer, Apr 5th, 2023

Nuove immagini del reattore di Fukushima impongono interventi per la sicurezza

Nuove immagini catturate da una sonda robotica all’interno di uno dei tre reattori della centrale nucleare di Fukushima, hanno mostrato barre d’acciaio esposte nello spesso muro di cemento. Un’evidenza non troppo rassicurante in previsione di un eventuale evento sismico.
Erano ben 12 anni che non si acquisivano immagini, ed è per questo che la Tokyo Electric Power Company Holdings ha reso pubblico un video della sonda robotica ROV-A2 all’interno della camera di contenimento primaria dell’Unità 1.
Il rinforzo in acciaio è in parte intatto, secondo un portavoce della TEPCO, ma la società prevede di analizzare ulteriormente i dati e le immagini nei prossimi due mesi per scoprire se e come la resistenza ai terremoti del reattore può essere migliorata.
Anche perché all’interno dei tre reattori rimangono circa 880 tonnellate di combustibile nucleare fuso, altamente radioattivo.
Il governatore di Fukushima Masao Uchibori ha esortato la TEPCO a valutare rapidamente i livelli di resistenza ai terremoti e fornire informazioni utili in modo da comprendere e alleviare la preoccupazione dei residenti e delle persone in tutto il paese.

IL VIDEO

Il video ripreso dal robot mostra anche attrezzature e altri tipi di detriti, forse combustibile nucleare, che cadono dal nucleo e si induriscono, accumulandosi fino a 40-50 centimetri dal fondo della camera di contenimento primaria. La pila è più bassa dei cumuli visti nelle immagini scattate in precedenti sonde interne in altri due reattori, suggerendo che i crolli in ciascun reattore potrebbero essere progrediti in modo diverso.
TEPCO prevede inoltre di utilizzare i dati per creare una mappa tridimensionale dei dettagli del combustibile fuso e dei detriti, operazione che richiederebbe circa un anno. Sulla base dei dati raccolti da precedenti sonde e simulazioni, gli esperti hanno affermato che la maggior parte del combustibile fuso all’interno dell’Unità 1 è caduto sul fondo della camera di contenimento primaria, ma alcuni potrebbero anche essere caduti nelle fondamenta di cemento, una situazione che rende il già scoraggiante compito di disattivazione estremamente difficile.

GLI INTERVENTI

La rimozione di prova dei detriti dovrebbe iniziare nell’Unità 2 entro la fine dell’anno, dopo un ritardo di quasi due anni. Quella del combustibile esaurito dal pool di raffreddamento del reattore dell’Unità 1 inizierà invece nel 2027 dopo un ritardo di 10 anni.
Una volta rimosso tutto il combustibile esaurito dalle pozze, l’obiettivo è quello di passare nel 2031 all’estrazione dei detriti fusi dai reattori.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.