Camerieri robot al posto degli umani: la nuova politica della ristorazione?
Nell’industria della ristorazione la tecnologia sta facendo passi da gigante. In molti esercizi il codice QR ha già sostituito il vecchio menù cartaceo, con pareri contrastanti. Se da un lato si risparmia sui tempi di ordinazione, dall’altro è necessario saper utilizzare cellulari di ultima generazione, app, connessioni e quant’altro. Ma la tecnologia non si pone dei limiti. Alcuni ristoranti hanno già implementato lo staff con camerieri robot, macchine in grado di accogliere i clienti, guidarli ai rispettivi tavoli, consegnare cibo e bevande e trasportare piatti sporchi in cucina.
I camerieri robot sono il futuro?
Alcuni pensano che siano la soluzione alla carenza di manodopera del settore. Le loro vendite sono cresciute rapidamente negli ultimi anni, con decine di migliaia di pezzi che allietano le sale da pranzo di tutto il globo. Queste macchine permettono di alleggerire i carichi di lavoro allo staff, ed essendo ben “istruiti” rendono il servizio più efficiente. E fattore molto importante per i titolari di aziende, non percepiscono stipendi e possono lavorare ininterrottamente.
Per altri non potrà mai essere una soluzione adeguata. In primis fanno fatica a recepire ordinazioni alternative, ed in secundis non sono in grado di gestire ostacoli strutturali legati a gradini e patii all’aperto. Molti di questi locali, inoltre, sono molto caotici, ed è difficile programmare un macchina in modo che esegua spostamenti veloci tra la gente.
Tuttavia, i robot stanno proliferando. Shenzen, la Pudu Robotics con sede in Cina, fondata nel 2016, ha distribuito più di 56.000 robot in tutto il mondo. Ed è sempre più comune trovare ristoranti completamente automatizzati. La novità porta i clienti ad elargire più mance e a pubblicare video dei robot sui social, invitando altri a visitare l’attività. Un vero affare.
Anche la recente pandemia di COVID-19 e le relative preoccupazioni ha gettato le basi per l’igiene e l’adozione di nuove tecnologie. In Asia l’accettazione di tali macchine è già a livelli elevati. Pizza Hut, ad esempio, dispone di server robotizzati in 1000 ristoranti cinesi.
NON SOLO SUCCESSI
Non tutte le catene hanno ottenuto il successo sperato. In un test realizzato su 62 ristoranti statunitensi sono emersi problemi non di poco conto. Alcuni robot, a causa delle difficoltà citate in precedenza, si sono mossi troppo lentamente, intralciando il lavoro degli umani. E il 58% degli ospiti intervistati ha affermato che i robot non hanno migliorato la propria esperienza complessiva.
Haidilao, una catena di piatti caldi in Cina, ha iniziato a utilizzare i robot un anno fa per consegnare cibo ai tavoli dei commensali. Ma i gestori di diversi punti vendita hanno affermato che non si sono dimostrati affidabili o convenienti. Wang Long, il manager di un punto vendita di Pechino, ha detto che i suoi due robot si sono guastati.
IL FUTURO
E’ probabile che le attività “old style” saranno considerate più lussuose, mentre la maggioranza si appoggerà ai robot. A prescindere dalle idee spesso contrastanti, oggettivamente l’economia è dalla parte dei robot. Il costo del lavoro umano continuerà ad aumentare, ma i costi della tecnologia diminuiranno. Ma di una cosa si è certi: non è il futuro che la maggioranza della popolazione vuole vedere.