El Niño di oggi confrontato con gli eventi passati
Sentinel-6 Michael Freilich, il satellite più recente nella raccolta di dati trentennali sul livello del mare, sta contribuendo a tracciare un importante registro per gli scienziati. Catalogo che a sua volta viene utilizzato per effettuare confronti tra l’El Niño in corso e quelli del passato.
Gli eventi di El Niño non seguono uno schema fisso; al contrario, variano notevolmente nei loro impatti. Per questo, il satellite Sentinel-6, una collaborazione tra Stati Uniti ed Europa, svolge un ruolo essenziale nell’osservare le fluttuazioni dell’altezza del mare nell’Oceano Pacifico a livello globale. Questo monitoraggio è cruciale poiché l’acqua tende ad espandersi con l’aumento della temperatura, portando a livelli del mare più elevati nelle aree in cui l’acqua è più calda.
Gli episodi di El Niño si caratterizzano per i livelli del mare elevati e temperature oceaniche superiori alla media nell’area del Pacifico equatoriale. Queste condizioni possono poi influenzare le regioni costiere lungo le coste occidentali delle Americhe, portando a condizioni meteorologiche insolite. Ad esempio, possono causare piogge abbondanti nel sud-ovest degli Stati Uniti e siccità in altre parti, come l’Indonesia.
GLI EVENTI PASSATI
El Niño di quest’anno è ancora in fase di sviluppo, ma gli scienziati stanno cercando indizi nel passato recente per capire come si sta evolvendo. Negli ultimi tre decenni, due eventi estremi di El Niño si sono verificati nel 1997-1998 e nel 2015-2016. Entrambi hanno avuto un impatto significativo sulle temperature globali, sui venti atmosferici, sulle precipitazioni e sui livelli del mare.
Nel 1997 e nel 2015, ampie regioni del Pacifico centrale e orientale hanno mostrato livelli del mare superiori di oltre 18 centimetri rispetto alla media. Quest’anno, l’innalzamento è meno significativo, di circa 5-8 centimetri, e coinvolge un’area più limitata rispetto a quegli eventi. Tuttavia, è importante notare che entrambi gli episodi del passato hanno raggiunto il picco di intensità alla fine di novembre o all’inizio di dicembre, il che potrebbe indicare che quello in corso potrebbe ancora intensificarsi.
Secondo il dr. Josh Willis, scienziato del progetto Sentinel-6 Michael Freilich presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, “Ogni El Niño è unico“. Nonostante l’attuale evento sembri meno estremo rispetto ai grandi precedenti, potrebbe comunque avere un impatto significativo, a condizione che le circostanze siano favorevoli.