Published On: Sab, Nov 18th, 2023

Ponte sullo Stretto Sì o No? Cosa ne pensate [Risultati Sondaggio]

Ponte sullo Stretto: un tema che seguiamo ormai da diverso tempo e che è nuovamente caldo sui media italiani. Ad inizio ottobre abbiamo lanciato un sondaggio targato GeoMagazine.it per capire cosa i nostro lettori pensano sulla realizzazione di questa grande opera.

Provenienza intervistati (Credit GeoMagazine.it)

Ovviamente il campione di intervistati è ristretto, quindi i risultati vanno considerati puramente indicativi, ma la copertura è nazionale da Nord a Sud. Abbiamo anche fatto un focus sugli abitanti delle due regioni, Calabria e Sicilia, interessate da questo progetto che risale ormai alla notte dei tempi.

Il sondaggio prevedeva di rispondere se si fosse o meno a favore del ponte, ma anche di motivarci la risposta. Ve ne riporteremo alcune.

Risultati Sondaggio (Credit GeoMagazine.it)

Il 66,1% degli intervistati è CONTRARIO alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, mentre il 29,9% è a FAVORE e un 4% non sa rispondere. Come dicevamo abbiamo voluto fare il focus sulle provenienze con focus sulle regioni dei due piloni del ponte. Qui il dato ci sorprende un pochino poiché secondo il 73% degli intervistati è CONTRARIO, mentre solo il 27% è d’accordo. 

Il dato più alto di favorevoli si registra in Centro Italia con un 36% di intervistati a favore della costruzione, mentre al Nord i favorevoli sono solo il 21%. In ogni caso in ogni area del Paese si registra una netta contrarietà al progetto.

Leggiamo però alcuni commenti di chi è a favore:

  • Creazione infrastruttura importante con conseguente creazione di posti di lavoro
  • Se è tecnicamente possibile, nessun Paese rinuncia a collegare 5 milioni di suoi abitanti
  • Infrastruttura fondamentale per collegare la Sicilia al resto dello stivale, data la reale prossimità geografica. Va ovviamente inserito in un contesto infrastrutturale non ancora pienamente sviluppato in Sicilia e Calabria
  • Perché darebbe lavoro a tante persone del sud
  • È una grande opera indispensabile per il futuro dell’Europa intera

mentre chi è contrario motiva cosi:

  • Infrastruttura estremamente costosa, ad elevato impatto ambientale e climatico per le ingenti quantità di materiali (acciaio, cementi, metalli) richieste e non prioritaria rispetto allo sviluppo/modernizzazione della rete ferroviaria e stradale di Calabria e Sicilia. Collegamenti possibili a ridotto impatto e buona frequenza con traghetti full electric oppure a carburanti sostenibili, di media dimensione.
  • I problemi tecnici dovuti alla lunghezza, alla conformazione delle coste, alla sismicità, ai raccordi con la viabilità esistente, … sono tutti troppo costosi e già troppo è costato questo ponte solo per vederlo disegnato. Quei soldi vanno spesi per migliorare la qualità delle infrastrutture esistenti e utili alla gente che lì vive. I soldi pubblici meritano rispetto!
  • Credo vi possano essere delle alternative più sostenibili e meno impattanti sull’ambiente
  • È un opera che devasta l’ambiente ed è anti economica
  • Prima sistemiamo la questione morale, di questo straordinario Paese Italia. Poi se ne riparla.

anche chi non sa rispondere si esprime volendo maggiori chiarimenti:

  • Non ho elementi a sufficienza per prendere posizione
  • Vorrei avere maggiori informazioni tecniche o analisi dei costi effettivi e di chi li sostiene

Questi dunque sono solo alcuni dei tanti commenti che ci avete fatto pervenire rispondendo al sondaggio e per i quali vi ringraziamo. E’ chiaro che il dibattito è aperto.

In queste settimane i due fronti di scontro mediatico sono caldi come dicevamo. Iniziamo con le dichiarazioni forti del Geologo Mario Tozzi:

Il ponte sullo Stretto di Messina allora servirebbe solo a «unire due cimiteri». E quindi: «Ha senso investire denari pubblici (12 miliardi di euro, il ponte di Akashi ne costò circa 3) per costruire il ponte a campata unica più lungo del mondo, mettendo in piedi una sperimentazione avveniristica di progetto e materiali, invece di risistemare antisismicamente, prima, il territorio dello Stretto?

Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin dichiara:

Sono convito che il Ponte sullo Stretto avrà solo impatti positivi. Sono decisamente a favore dell’opera – ha continuato -.  Non è un ponte che cambia quali che sono i paradigmi ambientali anzi l’attraversare lo Stretto e le difficoltà che ci sono nel rapporto tra l’Isola e il Continente forse determinano maggiori emissioni che non un ponte”

Arriva invece dai Verdi la proposta di istituire il Parco Nazionale dello Stretto e della Costa Viola, coprendo l’attuale area della Rete di aree protette europee Natura 2000.

Questo è dunque il termometro del Paese sulla questione e sembra che lo scontro si sia spostato a livelli istituzionali, forse lasciando da parte le richieste delle comunità locali, le stesse forse anche un po’ disinteressate al tema visti i problemi quotidiani contingenti. Siamo effettivamente in una democrazia delegata e dunque spetta a chi è stato eletto scegliere, ma vediamo anche l’esempio della vicina Svizzera che su tematiche importanti consulta la popolazione con dei referendum. La consultazione seguirebbe le indicazioni del nostro sondaggio? Non lo sapremo mai con estrema certezza.

Ecco alcuni nostri approfondimenti sul tema:

Ponte sullo Stretto? Una soluzione alternativa da transizione ecologica

Fonti Consultate: Messina Today, Stampa Libera

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45