Clima, un giorno sopra i 2°C: un mosaico di fattori sotto esame
A settembre il globo ha superato il limite di 1,5°C di aumento termico, e solo due mesi dopo abbiamo superato i 2°C (2,06°C). Cosa sta accadendo?
Pur rappresentando picchi giornalieri e non un trend a lungo termine necessario ad affermare un incremento rispetto all’era preindustriale, si tratta di un segnale da non sottovalutare che coincide con gli avvisi del Programma Ambientale delle Nazioni Unite, che prospetta un riscaldamento di 3°C entro la fine del secolo.
Questi picchi improvvisi sono il risultato di molteplici fattori: il cambiamento climatico, un intenso El Niño, la mancata ricostituzione del ghiaccio marino post-inverno, la diminuzione dell’inquinamento da aerosol e un aumento dell’attività solare che sta per condurci verso il massimo del ciclo di Schwabe. Fattori minori includono le conseguenze di un’eruzione vulcanica vicino a Tonga.
L’analisi di tali fattori rivela quanto siano rilevanti:
- Cambiamento climatico: il principale contribuente, con il 50% delle emissioni umane dal 1983 che ha già causato un aumento di circa 1,2°C.
- El Niño: un ciclo climatico che influisce significativamente sul clima globale, portando ad un aumento delle temperature medie globali.
- Ghiaccio marino antartico: la ridotta ripresa del ghiaccio marino antartico, combinata con l’esposizione di terra scura che ne riduce l’albedo durante l’estate, contribuisce al riscaldamento.
- Aumento dell’attività solare: Un piccolo contributo al riscaldamento, previsto nel ciclo solare di 11 anni (valutabile in 0,05°C, ossia 1/3 di El Niño).
- Eruzione vulcanica: un’eccezione che ha contribuito al riscaldamento, aggiungendo circa 0,035°C per cinque anni.
- Riduzione dell’inquinamento da aerosol: nuove regole sulla navigazione internazionale hanno ridotto le emissioni di anidride solforosa, ma la riduzione degli aerosol ha contribuito in minima parte al riscaldamento entro il 2050.
In sintesi, questi eventi non indicano un cambiamento irreversibile, ma piuttosto una combinazione di fattori. Alcuni sono ciclici e temporanei, mentre altri, come il cambiamento climatico, richiedono azioni a lungo termine. È un monito significativo, ma non un segnale di resa. Mentre ci prepariamo per i colloqui sulla COP28, è evidente che dobbiamo intensificare gli sforzi verso l’energia pulita e i trasporti ecologici per mitigare gli impatti futuri.