Published On: Mer, Apr 29th, 2020

La Sindrome di Kawasaki nei bambini: cos’è, sintomi e cura

Non solo Covid-19: il Regno Unito è alle prese con una rara sindrome che in questo periodo potrebbe essere legata al Coronavirus. E’ la Sindrome di Kawasaki, che sta colpendo un piccolo ma crescente numero di bambini. Secondo i medici del Pediatric Intensive Care Society UK (PICS), alcuni bimbi risultati positivi a Covid-19 stanno riscontrando dolori addominali, sintomi gastrointestinali e talvolta condizioni critiche.

I sintomi associati alla malattia di Kawasaki includono febbre alta che dura per circa cinque giorni, congiuntivite bilaterale senza secrezione purulenta, manifestazioni a carico delle labbra che si presentano caratteristicamente screpolate e arrossate, e della mucosa orale, con lingua di color fragola o addirittura violacea, ghiandole gonfie nel collo, rossori cutanei.

E’ una rara malattia infantile che provoca l’infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni nel corpo. Secondo il National Health Service (NHS) del Regno Unito, la condizione – nota anche come sindrome  mucocutanea linfonodale – colpisce principalmente i bambini di età inferiore ai 5 anni, sebbene possa interessarne di qualsiasi età. Se curata in tempo non produce danni mortali, ma resta una delle principali cause di complicazioni che possono includere aneurismi e dilatazioni dell’arteria coronarica.

Le cause della malattia (che non è contagiosa) non sono ancora completamente note alla scienza, ma è possibile che i bambini che sviluppano tale patologia ne siano geneticamente predisposti. E’ una sindrome molto comune nel nord-est asiatico e in particolare in Giappone e Corea. Non è chiaro nemmeno il legame che la leghi al Covid-19, ma di solito esordisce dopo patologie virali non gravi. Può durare nei casi peggiori anche sino a 12 settimane e il trattamento standard comprende immunoglobuline per uso endovenoso e aspirina.

Fonti iconografiche: Alina Braha da Pixabay, fernando zhiminaicela da Pixabay

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.