Gran Paradiso: situazione climatica a metà 2024
Di certo passare da anni molto siccitosi ad una primavera molto piovosa fa un po’ strano, soprattutto quando accade nel giro di due anni. Inconfutabilmente la primavera e l’autunno sono i periodi dell’anno in cui piove di più sulle Alpi, ma quest’anno senza dubbio la primavera in termini di precipitazioni è già iniziata a fine inverno.
In questi giorni, sia sul lato piemontese che sul lato valdostano del Gran Paradiso, sono state effettuate alcune misure sui ghiacciai e i dati confermano che le precipitazioni di questi mesi hanno dato un po’ di ripascimento ai ghiacciai. Sulla campagna di misure dell’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso ne abbiamo parlato qui.
Certo l’estate è alle porte, anche se a queste latitudini non sembra, e quindi staremo a vedere cosa accadrà in termini di ablazione dei ghiacciai nella stagione più calda. Le precipitazioni con pulviscolo del Sahara di questi mesi non aiuteranno in termini di riflessione dei raggi solari e conseguente maggiore riscaldamento della superficie dei ghiacciai. In ogni caso, sicuramente, anche ad occhio nudo dai paesi a valle, sarà possibile capire come sarà andata l’estate. Oggi la situazione rispetto a giugno 2022 è nettamente differente e anche questo è visibile ad occhio nudo.
Interessanti i dati di precipitazione della stazione meteo di Cogne-Gimillan in Valle d’Aosta. Una stazione che conosciamo e seguiamo da tempo per monitorare l’andamento dei ghiacciai sull’unico 4.000 interamente in territorio italiano. Come dicevamo il dato ad oggi, mentre scriviamo e sta comunque piovendo, è prossimo ad un totale cumulato da inizio anno di quasi 500 mm. Siamo solo il 15 di giugno. Il dato, diciamo neppure semestrale, è già più alto del 2022 dove nell’intero anno erano precipitati solo 419 mm. Il 2003 segnò il record negativo degli ultimi 30 anni con solo 344 mm in 365 giorni.
Se per assurdo smettesse di piovere oggi fino a fine anno, sarebbe comunque il 9° anno meno piovoso dal 1995. La strada fino a fine anno è ancora lunga e il dato sicuramente andrà a posizionarsi fra i più alti degli ultimi 30 anni. Il record di 1.144 mm resta al 2000 che non evoca però bei ricordi per gli abitanti della Valle d’Aosta. Il tragico evento alluvionale dell’ottobre di quell’anno rilasciò praticamente l’intera pioggia del 2022 in un paio di giorni.
Dunque mentre i prati quest’anno solo molto verdi, che sembra di stare in Nord Europa, i corsi d’acqua belli carichi di acqua e la neve ancora a quota basse, attendiamo l’estate per capire come procederà la situazione. Una eventuale nuova estate calda potrebbe comunque poi portare ad intense precipitazioni in autunno, con la speranza che però non creino problemi ai territori. Di certo i mari caldi del Mediterraneo in qualche modo, andando verso la stagione fredda, dovranno smaltire l’energia accumulata sotto forma di calore e conseguentemente di evaporazione dell’acqua. Noi continuiamo a monitorare.