L’identità europea, un auspicio
Passato lo shock per le elezioni americane, si può arrivare ad una riflessione costruttiva. La parola shock è forse un po’ forte, ma ho visto persone davvero turbate, ed è la seconda volta in 8 anni che la democrazia ci riserva queste sorprese. E’ uno shock, a mio parere, se non altro culturale. Chissà che l’Europa, il vecchio continente, la culla della civiltà, non abbia un sussulto identitario. Un sussulto non tanto indirizzato a dettare aree di influenza e confini (su questo ci hanno spesso pensato gli altri a farlo) quanto piuttosto ad individuare una linea politica propria, scevra da vassallaggi, improntata su cultura, ambiente, tolleranza, pace e qualità della vita. Sognare non costa nulla, pensare che da domani l’Atlantico sarà un po’ più largo ci porta alla libertà di qualche scelta, di qualche distinguo.