Published On: Ven, Nov 29th, 2024

Affitti brevi – Un fatto di cronaca

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Un fatto di cronaca nera porta oggi alla luce una tendenza che, ormai da anni, sta impoverendo il tessuto sociale italiano: gli affitti brevi. Una ragazza di Lecce, che amava viaggiare, pernottando solo per una notte in una struttura privata è stata vittima di un incidente domestico, ed è morta a causa del divampare di un incendio.

Innanzitutto è necessario il cordoglio per la giovane vita spezzata, e, un secondo dopo, una fredda analisi sulla dinamica degli affitti brevi: spesso unità locative improvvisate, poco controllate, con arredi, corredi e impianti fatiscenti o non a norma diventano cespiti messi a reddito per persone di passaggio. Da un lato si massimizza, in una giungla di regole, un bene su cui si investe poco o nulla, dall’altro si tengono in ostaggio stabili che non entrano nel circuito normale delle locazioni, portando i prezzi alle stelle per studenti e famiglie. Tutto questo ad opera di privati cittadini, aspiranti piccoli imprenditori, che nel contesto liberista deregolamentato realizzano buoni utili, poco tassati. L’indotto di queste attività è scarsissimo: attività spesso “a nero” per le pulizie, non di rado svolte da anziani parenti anch’essi messi a rischio quando non sfruttati, e ricadute negative sulla socialità di interi quartieri, svuotati di residenti e infarciti di avventori caduti nella spirale dei non luoghi. Proprio sui non-luoghi di Augè scrissi in tempo di pandemia (www.geomagazine.it/2021/01/29/the-terminal-i-non-luoghi-ai-tempi-della-pandemia/) ed ora li ritrovo nel Nuovo Mondo che non si è mosso di una virgola da quella direzione ostinata e tracotante, che non ha messo proprio nulla in discussione.

https://napoli.corriere.it/notizie/cronaca/24_novembre_29/napoli-incendio-in-un-b-b-in-piazza-municipio-morta-ragazza-59c0a832-90a0-451e-a005-f0bf32f6cxlk.shtml

About the Author

- ingegnere per l’ambiente ed il territorio, laureato a Trento, si è sempre occupato di progettazione idroelettrica, mercato dell’energia, idraulica ed ambiente. Ha numerose esperienze lavorative internazionali (Brasile, Africa centrale, Australia) ed una passione per la geografia e la cultura classica. Questa passione lo ha portato a laurearsi in geografia nel 2020 con una tesi sugli itinerari culturali. Velleità da periegeta e da geografo naïve non lo distolgono dal grande obiettivo di sensibilizzare le persone rispetto al tema dell’energia, della sua produzione, del risparmio ed in un’ultima analisi della strategica importanza che questa commodity riveste. Il progetto GeoMagazine lo ha convinto sin dall’inizio e, oltre che alla produzione di articoli tra scienza e contaminazioni umanistiche, a rivestire il ruolo di editore di questa pagina di comunicazione scientifica ed ambientale, con l’obiettivo di renderla un canale di informazione imparziale ed obiettivo, lontano da semplificazioni, sottintesi e qualunquismo. Un canale che si rivolge ad un pubblico variegato in termini di età e formazione, ma che si pone una regola ferrea: analizzare i problemi, suffragarli, e spiegarli in modo semplice. Lo story telling che si può invece scorgere negli articoli più leggeri vuole essere una posa di positivismo ed un’ispirazione verso mondi inesplorati, fuori e dentro di noi.