Ancora questi cambiamenti climatici
Sta tornando via via alla normalità la situazione nelle aree del nord-ovest colpite dal maltempo. Dopo questa ennesima tornata di maltempo le riflessioni sono tante.
La prima che mi tocca professionalmente è che diamo per scontato che l’energia elettrica sia sempre disponibile, ma invece dietro c’è tanto lavoro e ci sono tante difficoltà che qualcuno da un po’ troppo per scontato.
Leggo ispesso su tante bacheche post ironici sul fatto che i cambiamenti climatici non esistono e che il riscaldamento climatico sia una grande bufala. Certo non è la prima volta che nevica ad aprile, mi ricordo anche a giugno, ma qui sono le dinamiche nuove.
Nel giro di meno di un anno sono avvenuti due eventi molto intensi. In questo caso ci ha salvato e ha salvato la pianura il fatto che fossimo ancora ad inizio primavera. Se fosse stata acqua a quote alte il tutto si sarebbe riversato verso valle come a giugno.
Il territorio non è “abituato” a questi fenomeni e infatti cadono alberi vecchi, si muovono nuove colate detritiche proprio perché il cambiamento climatico cambia le condizioni al contorno e il sistema non è più in equilibrio. Dovremo abituarci a queste situazioni e anche chi oggi sorride con post ignoranti se ne renderà conto presto.
Sul rischio idraulico e geologico non vedo traccia nelle agende politiche, così come sul rischio sismico e sui cambiamenti climatici. Ci sono altri temi che sono più populisti e servono a scaldare gli animi per raccogliere due voti in più. Che peccato che la scienza sia diventata scherno, ma saremo noi stessi a pagarlo. Stupidamente due volte perché abbiamo gli strumenti e non li vogliamo usare.
Chiudo la riflessione con un pensiero ai due volontari vicentini che stavano andando ad aiutare altre persone e sono stati travolti dalla furia delle acque. Questi sono gli eroi silenziosi del nostro Paese.
Un ringraziamento infine a chi è sempre in prima linea e si mostra resiliente a queste emergenze con dedizione e gettando il cuore oltre l’ostacolo.