Un fossile di Ittiosauro incinta nel Nevada
In un sito remoto ubicato sulle montagne di Augusta, raggiungibile soltanto attraverso ore di guida su strada sterrata e ore di escursioni dal campo base, il paleontologo tedesco Martin Sander ha rinvenuto i resti fossili di una colonna vertebrale di ittiosauro incinta. L’esemplare, appartenente ad una specie mai identificata prima (Cymbospondylus duelferi) che ha 246 milioni di anni, rappresenta il secondo esemplare incinta più antico mai trovato. La scoperta è stata frutto di un lungo lavoro durato 20 anni da parte del paleontologo e del suo team, e comprende anche il ritrovamento di un “cranio gigante” non ancora pubblicato in una rivista accademica.
Martina, com’è stato denonominato il fossile, era una femmina lunga 3,6 metri, più piccola di altri ittiosauri, che nonostante le ridotte dimensioni poteva usufruire di denti lunghi 1 cm, più grandi quindi della media. Le servivano per strappare prede come calamari o pesci nel mare dove oggi si trova il Nevada, a conferma che fosse una femmina molto feroce.
Gli esemplari, entrambi del primo periodo triassico, mostrano quanto velocemente la vita si sia evoluta in seguito all’evento di estinzione Permiano-Triassico che spazzò via sino al 96% delle specie 252 milioni di anni fa.
Uno degli adattamenti più importanti è stato quello di non dover necessariamente raggiungere la riva per deporre le uova, come ad esempio fanno le tartarughe marine.
Negli ultimi anni alcune delle scoperte di ittiosauri più significative sono state rinvenute al di fuori del Nevada, tra cui un ittiosauro anfibio proveniente dalla Cina che ha colmato un vuoto evolutivo, oltre ad un fossile nel Regno Unito che si riteneva essere tra i più grandi animali mai vissuti sul pianeta. Il ritrovamento di Martina, con tutta probabilità, riporterà il Nevada, luogo rinomato per questi scavi, in primo piano. Nel 1997 vi sono stati rinvenuti i resti fossili dell’Augustasaurus, un genere di Plesiosauro cui hanno dato il nome.