Scoperto il più antico insediamento umano del Parco Nazionale del Pollino
Il cuore del versante calabrese del Parco del Pollino, in una cerchia di monti interrotti dal solco profondo del canyon del Raganello, non nasconde soltanto un piccolo scrigno di bellezze paesaggistiche, ma un deposito archeologico di estremo interesse individuato nella grotta di Pietra Sant’Angelo.
Siamo nel territorio di San Lorenzo Bellizzi, comune di 715 anime ubicato a 830 metri s.l.m. nel quale già dal 2017 venne resa pubblica la campagna di scavi che ora ha fornito dati molto importanti sul più antico popolamento umano del versante orientale del massiccio montuoso del Pollino.
Patrocinata e sostenuta dallo stesso Comune, realizzata su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la campagna codiretta dalla Prof.ssa Antonella Minelli (Università degli Studi del Molise) e dal Dr. Felice Larocca (Università degli Studi di Bari), ha permesso di rinvenire tracce insediative umane risalenti dal Neolitico al Paleolitico Superiore, quando la Terra era in procinto di uscire dall’ultima glaciazione.
Sin dai primi scavi gli archeologi hanno rinvenuto una sepoltura a inumazione di un individuo di sesso maschile di 30-35 anni risalente a 7000 anni fa, ricoperto da un tumulo di pietre; una scoperta che, tuttavia, era solo il preludio a qualcosa che rimandava ad un’antichità che si spingeva molto indietro nel tempo.
Terminata la ceramica, scomparsa l’ossidiana, variata la tipologia del sedimento, la successiva sequenza stratigrafica ha permesso il ritrovamento, confermato poi dalle datazioni radiocarboniche, di due focolari che rimandavano a frequentazioni umane ancora più antiche, risalenti a 11.000 e 14.000 anni fa, ai quali sono da ricollegare diversi manufatti emersi nel corso dello scavo.
Si apre di fatto a San Lorenzo una promettente stagione di ricerche archeologiche di grande interesse scientifico; ricerche che sveleranno certamente molte informazioni sulle dinamiche del più antico popolamento umano sul versante orientale dell’attuale Parco Nazionale del Pollino.
Bibliografia: Centro Regionale di Speleologia “Enzo de Medici”