Esiste un collegamento tra i ‘buchi blu’ e le acque sotterranee della Florida?
Le voragini che si aprono sul fondo oceanico sono state trattate nel tempo come argomento fantascientifico. In realtà, secondo una spedizione degli scienziati NOAA al largo della costa della Florida, c’è un elemento di verità scientifica.
“Si tratta aperture simili a quelle che inghiottono le case sub-urbane in Florida, ma nell’Oceano assumono connotati misteriosi“, sostiene la NOAA.
Si trovano all’interno dei noti Buchi Blu, e non è chiaro il numero esatto sul globo o le aree in cui essi sono presenti. Anche perché entrarci non è così facile. Il fondo marino potrebbe trovarsi a centinaia di metri di profondità, e molti di essi hanno aperture così piccole che anche un sommergibile automatizzato troverebbe difficoltà ad accedervi.
Per tale motivo le prime testimonianze di tali manifestazioni non provengono da scienziati, ma da pescatori e sub di passaggio.
La NOAA, tuttavia, vorrebbe andare più a fondo e per fare ciò sta organizzando una spedizione della durata di un anno che comincerà il prossimo mese. I ricercatori esploreranno un buco blu di 129,5 metri a 47 metri di profondità, includendo gli scienziati del Mote Marine Laboratory, della Florida Atlantic University, del Georgia Institute of Technology e della US Geological Society.
“Queste voragini sono sparpagliate lungo la piattaforma continentale del Golfo della Florida, e la maggior parte di esse sono note per ospitare una grande varietà di piante e animali“, spiega la NOAA.
Lo scorso anno, ad esempio, è stato esplorato un buco blu a 48 chilometri da Sarasota (noto come “Amberjack Hole”), il quale rappresenta un’oasi in un fondo marino altrimenti sterile. Sono colmi di vita marina, tra cui coralli, spugne, molluschi, tartarughe marine, squali. La chimica dell’acqua marina nel loro interno è unica e sembra interagire con le acque sotterranee.
Ora, gli scienziati sperano di scoprire eventuali interazioni tra queste doline sommerse e le acque sotterranee della Florida.