Published On: Gio, Lug 23rd, 2020

L’eruzione minoica e la fuga dall’isola di Thera

Grazie ad un insediamento dell’età del bronzo rinvenuto negli anni ’60 nei pressi del villaggio Akrotiri, sulla sponda meridionale dell’isola di Santorini (Grecia), si è scoperto come l’isola di Thera, nel 1600 a.C, ebbe una sorte simile a quella successiva di Pompei ed Ercolano.

La caduta di roccia vulcanica e polvere seppellì l’area dell’insediamento, conservando affreschi, strumenti, edifici a più piani, mobili e cibo. A differenza dell’eruzione vesuviana però, non furono mai rinvenuti resti umani, suggerendo che gli abitanti, forse allarmati da segnali precursori, fuggirono prima.

Le ceramiche e gli altri oggetti ritrovati mostrano che i residenti del villaggio commerciavano con altre culture dell’arcipelago greco, favoriti dalla posizione strategica e vantaggiosa nei confronti della potente civiltà minoica su Creta, ubicata solo 120 chilometri più a sud.

Le ipotesi più accreditate che provano a spiegare l’assenza di ritrovamenti umani, suggeriscono che l’area abbia riscontrato una serie di eruzioni minori che precedettero l’evento principale. La documentazione geologica implica che Akrotiri fosse abituata ai terremoti, anche se l’eruzione produsse una colonna di cenere alta circa 40 chilometri. I ricercatori che hanno cercato di ricostruire gli eventi, hanno notato che parte dei residenti fuggiti, tornarono per effettuare la pulizia dell’area da pomice e cenere, ma fuggirono successivamente a causa di un nuovo e imponente impulso dell’attività vulcanica.

Furono saggi. L’eruzione si rivelò una delle più intense degli ultimi 10.000 anni e produsse variazioni climatiche globali come accadde successivamente durante l’eruzione del Monte Tambora.

La data dell’eruzione di Thera, anche chiamata eruzione minoica, è stata difficile da definire, portando ad ampi dibattiti scientifici. Proprio come accadde durante l’eruzione del Krakatoa del 1883, le correnti di densità piroclastica colpirono l’acqua, creando uno tsunami devastante che frantumò la costa di Creta e che potrebbe aver contribuito alla caduta della civiltà minoica.

L’eruzione minoica creò enormi quantità di pomice, una roccia vulcanica leggera e abbastanza porosa da galleggiare sull’acqua. Un fenomeno simile a quello sperimentato dallo yacht Finely Finished nell’agosto 2019 nell’Oceano Pacifico meridionale. Anche il popolo dell’antica Akrotiri potrebbe aver incontrato queste rocce galleggianti mentre fuggivano dall’eruzione in barca. La gente del luogo, fuggì probabilmente verso Sud, remando attraverso centimetri di pomice galleggiante.

Bibliografia: Lester, L. (2020), Podcast: Escape from Thera, Eos, 101, https://doi.org/10.1029/2020EO147260 

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About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.