Amiche a sei zampe
Le formiche rappresentano sicuramente degli animali molto facili da incontrare, ma spesso la loro presenza viene data per scontata. Quanti di voi si sono mai chiesti di che tipo di formica si trattasse dopo averne incontrata una? Ovvero, a quale specie potesse appartenere?
La biodiversità che caratterizza questi insetti sociali è davvero molto ampia, pensate che nel nostro Pianeta ne esistono all’incirca 13200 specie! Sì, 13200, e in Europa? Nel nostro continente ci sono più o meno 490 specie, mentre in Italia se ne contano all’incirca 250. Duecentocinquanta, sì, proprio così, moltissime specie quindi.
Le formiche appartengo alla Classe degli Insetti (Hexapoda), all’Ordine degli Imenotteri (Hymenoptera) e infine alla Famiglia delle Formicidae. Come molti sgià anno le formiche sono animali molto adattabili, infatti sono diffuse dappertutto, ad eccezione delle aree più fredde del Pianeta (Groenlandia, una parte del Canada, Islanda e Antartide) e di alcune isole remote.
Il loro successo è legato sicuramente alla spiccata socialità che le contraddistingue, questa forma di cooperazione prevede che la colonia sia costituita da diverse caste, ognuna delle quali svolge una o più mansioni importanti per la sopravvivenza del formicaio: i maschi sono solamente riproduttori, mentre le femmine possono essere regine (riproduttori) oppure operaie, queste ultime sono il vero cuore del formicaio. Le operaie svolgono moltissime funzioni, come la cura della regina, della prole, del formicaio e la ricerca del cibo. A loro volta le operaie possono essere suddivise in categorie differenti: operaie maggiori (solitamente soldati) e operaie minori, le quali svolgono tutte le altre mansioni.
La regina in poche parole rappresenta una madre più che una leader, infatti il suo ruolo è quello di deporre le uova da cui successivamente potranno nascere sia individui maschi sia femmine: i maschi nasceranno dalle uova non fecondate, mentre le femmine da uova fecondate.
La differenziazione di un individuo femmina in operaia o regina dipenderà da molteplici fattori che potranno essere di tipo ambientale (es. temperatura), etologico (differenti cure parentali da parte delle operaie) e/o genetico.
Dall’interazione delle diverse caste quindi prenderà vita una colonia che si installerà in un formicaio, di solito sotterraneo, ma anche in questo caso gli esempi sono molteplici, in quanto le formiche possono utilizzare come “casa” svariati substrati: piante mirmecofile (amanti delle formiche), sottosuolo, legno, ecc., per non parlare poi delle dimensioni, che possono andare dalla conchiglia di una piccola lumaca a formicai sotterranei di 70 mq.
Non di rado le formiche possono anche essere in simbiosi (stretta convivenza e collaborazione) con altri animali e piante, un classico esempio è quello degli afidi e le cocciniglie, i quali vengono allevati e protetti dai predatori in cambio della “melata”, una loro secrezione molto ricca di zuccheri e altre sostanze nutritive di cui le formiche vanno ghiotte.
Gli aspetti delineati fino ad ora, per quanto semplici, sintetici e generici, mettono in evidenza come il mondo delle formiche sia una infinita fucina di curiosità scientifiche, che ancora oggi impegna molti mirmecologi nello studio della loro eco-etologia e della loro biodiversità: ancora oggi la ricerca mirmecologica ha un ampi margini di crescita, proprio grazie alla variegate e complesse relazioni sociali che caratterizzano questi splendidi insetti. Non ci resta che aguzzare la vista e osservare con maggiore curiosità questi splendidi insetti.
Fonti bibliografiche e fotografiche:
- Donato A. Grasso. Il formicaio intelligente. Zanichelli, 272 pp. 2018.
- Pixabay.com.