Su Marte antiche ed estese inondazioni
Marte è un pianeta brullo, privo di acqua liquida. Un tempo però non era così; lo dimostrano le rocce levigate sulla sua superficie.
Anzi, secondo i dati raccolti dal rover Curiosity della NASA e analizzati dai ricercatori di vari enti, tra cui Jackson State University, Cornell University, Jet Propulsion Laboratory e University of Hawaii, si è scoperto che circa 4 miliardi di anni fa il cratere Gale sull’equatore marziano fu sconvolto da estese inondazioni.
Furono causate probabilmente dal calore generato da un impatto meteoritico, il quale sciolse il ghiaccio del pianeta rosso sprigionando anidride carbonica e metano. Le grandi inondazioni crearono grandi increspature rocciose a forma di onda, alte circa 9 metri e distanziate 137 metri una dall’altra, congelate nei successivi 4 miliardi di anni.
Per gli scienziati è stato facile accostarle alle formazioni osservate sulla Terra, quando il ghiaccio si fuse circa 2 milioni di anni fa. L’evento distruttivo creò un ambiente mite e umido su Marte, tanto da creare condizioni adatte allo sviluppo della vita.
Tornando alle inondazioni, secondo i ricercatori furono causate da successive piogge torrenziali planetarie e dalle cascate d’acqua che si riversarono nel cratere dal Monte Sharp, luogo di esplorazione del rover Curiosity.
Secondo il team, pertanto, il cratere Gale ospitava laghi e ruscelli e probabilmente vita microbica. Ulteriori risposte ci verranno fornite dal rover Perseverance, il cui arrivo su Marte è previsto il 18 Febbraio 2021.