Published On: Ven, Apr 17th, 2020

La peggiore siccità dal 1593 su parte dell’America del Nord

Grazie agli anelli di accrescimento degli alberi è possibile ricostruire ciò che è stato il clima passato in una determinata area. Analizzandone dei campioni provenienti da 1586 siti sparsi tra gli Stati uniti occidentali e il Messico nord-occidentale, l’idroclimatologo Park Williams della Columbia University e i suoi colleghi, sono tornati indietro di 1200 anni, confermando che la siccità avvenuta tra il 2000 e il 2018 nel Nord America sudoccidentale è tra le peggiori dall’anno 800. Le ricostruzioni rivelano che l’evento è secondo soltanto a quello avvenuto alla fine del XVI secolo, tra il 1575 e il 1593. Fu un evento davvero impressionante, tanto che potrebbe aver contribuito all’abbandono dei pueblo del New Mexico e alla devastante diffusione della malattia portata dai conquistatori spagnoli tra i nativi americani. Durante gli episodi di “La Niña“, le temperature più fredde del Pacifico creano onde atmosferiche che impediscono alle tempeste di raggiungere il Nord-ovest del Nord America, riducendo le precipitazioni. Non a caso l’evento del XVI secolo coincise con un forte evento di questo fenomeno. Tuttavia, secondo i ricercatori, l’influenza antropica avrebbe amplificato l’evento, che in assenza dell’uomo avrebbe avuto un impatto del 47% inferiore. Il surriscaldamento climatico contribuisce infatti all’aridità dei suoli e alla riduzione della copertura nevosa. Un evento curioso è il verificarsi di un anno di tregua (il 2019) paragonabile a quello avvenuto 426 anni fa, dopo il quale è tornata l’assenza di precipitazioni. Solo il perdurare di “El niño“, ossia l’aumento della temperatura superficiale del mare al largo delle coste del Perù e dell’Ecuador, potrebbe aiutare ad alleviare la siccità nel prossimo secolo.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.