Le città europee con la più alta mortalità da inquinamento atmosferico
Un nuovo studio pubblicato su The Lancet Planetary Health e condotto dal Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal), in collaborazione con lo Swiss Tropical and Public Health Institute (Swiss TPH) e con l’Università di Utrecht, ha stimato per la prima volta il carico di mortalità attribuibile all’inquinamento atmosferico.
La classifica ha incluso più di mille città europee ed è stata stilata in relazione a due inquinanti: il particolato fine (PM 2.5) e il biossido di azoto (NO2).
Ogni anno gran parte delle città europee e non solo, non rispettano i livelli di guardia imposti dall’Organizzazione mondiale della Sanità. E il prezzo da pagare diviene altissimo, con migliaia di vittime.
LA CLASSIFICA
La vetta di tale classifica è occupata dalla città di Brescia, nella quale la percentuale di mortalità naturale attribuibile al particolato fine è stata del 15%.
Ma valori molto alti sono stati riscontrati in gran parte della Pianura Padana, nella Polonia meridionale e nella Repubblica Ceca orientale. Ciò avviene in quanto il particolato sospeso non è prodotto solo dai veicoli a motore ma anche da altre fonti di combustione, compresa l’industria, il riscaldamento domestico e la combustione di carbone e legna.
Diverso il discorso per il biossido di azoto, dove i più alti tassi di mortalità (7%) sono stati riscontrati nell’area metropolitana di Madrid. Ma anche in questo caso l’Italia è tra le prime a ridosso della vetta.
Fanalini di coda di questa particolare lista le città del Nord Europa, su entrambi i fronti.
METODOLOGIA DELLO STUDIO
Lo studio ha seguito la metodologia di valutazione quantitativa dell’impatto sulla salute, che confronta i livelli attuali di inquinamento atmosferico nelle città con due scenari controfattuali con una migliore qualità dell’aria. I ricercatori hanno quindi calcolato l’impatto che entrambi gli scenari di riduzione dell’inquinamento atmosferico avrebbero sul carico di mortalità.
Tre modelli matematici sono stati combinati per determinare i livelli medi di ogni inquinante in ogni città, prendendo come riferimento i valori del 2015 e confrontandoli con i dati del 2018.
Il lavoro fa parte del progetto ISGlobal Ranking of Cities ed è il primo di una serie di analisi degli impatti sulla salute di vari fattori ambientali inerenti alla vita urbana.
Per eseguire confronti tra città, i ricercatori hanno assegnato un punteggio relativo al carico di mortalità a ciascuna città. I punteggi sono stati calcolati utilizzando un algoritmo che ha preso in considerazione i tassi di mortalità, la percentuale di morti premature annuali prevenibili e gli anni di vita persi per ogni inquinante atmosferico.
Le dieci città con il maggior carico di mortalità attribuibile al PM2.5:
- Brescia (Italia)
- Bergamo (Italia)
- Karviná (Repubblica Ceca)
- Vicenza (Italia)
- Slesia Metropolis (Polonia)
- Ostrava (Repubblica Ceca)
- Jastrzebie-Zdrój (Polonia)
- Saronno (Italia)
- Rybnik (Polonia)
- Havírov (Repubblica Ceca)
Le dieci città con il maggior carico di mortalità attribuibile a NO2 :
- Madrid (area metropolitana) (Spagna)
- Anversa (Belgio)
- Torino (Italia)
- Parigi (area metropolitana) (Francia)
- Milano (area metropolitana) (Italia)
- Barcellona (area metropolitana) (Spagna)
- Mollet del Vallès (Spagna)
- Bruxelles (Belgio)
- Herne (Germania)
- Argenteuil-Bezons (Francia)
Le dieci città con il minor carico di mortalità attribuibile al PM2.5:
- Reykjavík (Islanda)
- Tromsø (Norvegia)
- Umeå (Svezia)
- Oulu (Finlandia)
- Jyväskylä (Finlandia)
- Uppsala (Svezia)
- Trondheim (Norvegia)
- Lahti (Finlandia)
- Örebro (Svezia)
- Tampere (Finlandia)
Le dieci città con il minor carico di mortalità attribuibile a NO2 :
- Tromso (Norvegia)
- Umeå (Svezia)
- Oulu (Finlandia)
- Kristiansand (Norvegia)
- Pula (Croazia)
- Linköping (Svezia)
- Galway (Irlanda)
- Jönköping (Svezia)
- Alytus (Lituania)
- Trondheim (Norvegia)