In Egitto il più antico birrificio su larga scala
Un team di archeologi ha scoperto in un sito funerario dell’Egitto un sito contenente 40 vasi di terracotta disposti su due file.
La scoperta è avvenuta a North Abydos, Sohag, e rappresenta il più antico birrificio ad alta produzione risalente all’era del re Narmer, fondatore della prima dinastia.
Costituito da 8 grandi aree, si ritiene che abbia 5000 anni ed era già stato individuato all’inizio del XX secolo, senza però determinare la sua esatta posizione.
L’archeologo Matthew Adams della New York University, che guida la missione congiunta con Deborah Vischak della Princeton University, sostiene che gli studi hanno dimostrato che la birra veniva prodotta su larga scala, con circa 22.400 litri prodotti ogni volta. Nei tini veniva riscaldata una miscela di grani e acqua utilizzata per la produzione, con ciascuna vasca tenuta in posizione da leve di argilla poste verticalmente a forma di anelli.
Il birrificio “potrebbe essere stato costruito in questo luogo appositamente per alimentare i rituali reali, compresi riti sacrificali, che si svolgevano all’interno delle strutture funebri dei re d’Egitto“, si legge nella dichiarazione.
Le prove della produzione di birra nell’antico Egitto non sono nuove e le scoperte del passato hanno fatto luce su tale produzione. Nel corso del 2015, ad esempio, le autorità israeliane per le antichità hanno dichiarato la scoperta di frammenti di ceramica in un cantiere edile a Tel Aviv.
Ora, l’Egitto ha annunciato diverse importanti nuove scoperte che si spera stimolino il turismo, un settore che ha subito molteplici colpi a causa di una rivolta del 2011 e alla pandemia di coronavirus.