160 anni fa nasceva il Regno d’Italia, cosa successe in quei giorni?
17 marzo 2021. Quello di quest’anno sarà probabilmente un compleanno in sordina per l’unificazione d’Italia. Non che in altre occasione questa celebrazione sia stata molto sentita, anche perché spesso, ancora oggi, è fonte di dibattito, revisionismo storico e chi più ne ha più ne metta. Si ricordino le polemiche delle celebrazioni del 2011 per il 150° anniversario. Ufficialmente la festa dell’Unità Nazionale è stata accorpata al 4 novembre.
Tornando indietro nel tempo, l’anno 1860 aveva visto il compimento in modo rocambolesco dell’unificazione. Garibaldi, Vittorio Emanuele, Teano, Cavour, i plebisciti ecc sono una storia che conosciamo bene. Vediamo però in dettaglio in quei giorni cosa successe. Con l’inizio del 1861, il 27 gennaio, furono indette le prime elezioni nazionali senza ancora l’ufficialità di una legge che decretasse l’unificazione del Paese. Ovviamente, per come era solito allora, a votare fu un nucleo ristrettissimo di cittadini (solo uomini) è votò poco più del 57% degli aventi diritto (500.000 su 22 milioni di abitanti), pari a meno del 2% dei “nuovi” italiani.
I collegi elettorali dividevano il Paese in 443 aree (escluso Triveneto e Lazio non ancora unificate). La formula dei collegi era uninominale e dunque ogni collegio eleggeva un suo deputato. Probabilmente quella formula di elezioni parlamentari parrebbe essere migliore del sistema attuale complicato e poco rappresentativo dei territori .
Il primo parlamento italiano, venuto fuori da quelle elezioni, si riuniva presso il Palazzo Carignano di Torino nell’ex Parlamento Subalpino del Regno di Sardegna. In quel mese di febbraio si iniziò a legiferare insieme al governo che non veniva considerato il primo governo, bensì l’VIII perché si proseguì con la numerazione del parlamento sardo. Questa continuazione di numerazione, e la non partenza da primo, genera ancora oggi discussioni fra gli appassionati della materia. Torino restava la Capitale provvisoria del Regno d’Italia, seppur non ci fu mai una ufficializzazione di essa. Di questo ne avevamo già trattato con l’articolo sul destino delle varie capitali d’Italia.
Il 21 febbraio 1861, il primo ministro Cavour, presenta al Parlamento la proposta di legge e il suo discorso (citiamo alcuni passaggi) segna l’inizio dell’atto formale della creazione del Regno d’Italia:
Signori! — I maravigliosi eventi dell’ultimo biennio hanno con insperata prosperità di successi riunite in un solo Stato quasi tutte le sparse membra della nazione. […] ho quindi l’onore di presentare al Senato il qui unito disegno di legge[…]Col vostro voto, o signori, voi ponete fine ai ricordi dei provinciali rivolgimenti, scrivete le prime pagine di una nuova storia nazionale.
Con grande acclamazione dei parlamentari, prima il Senato il 26 febbraio 1861, e poi la Camera il 14 Marzo, fu approvata la proposta di legge presentata da Cavour. Duque l’unità era legge, ma mancava l’ultimo sigillo.
Arrivò il fatidico 17 marzo 1861, una domenica, ma di fatto non successe nulla di clamoroso. A Torino la temperatura oscillava fra 1° e 12°C con cielo sereno o poco nuvoloso, ma con un pò di vento. Era una giornata tipica di marzo. Chiunque avesse comprato la Gazzetta Ufficiale (n°67) in quel giorno avrebbe notato un cambio nel nome da Gazzetta Ufficiale del Regno a Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia. Avrebbe poi dovuto scorrere le prima pagine e andare fino in terza pagina, nella rubrica ultime notizie, per trovare un piccolo trafiletto che recitava:
Articolo unico. Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d’Italia
Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861
Come per il Governo, anche il Re, mantenne la numerazione di II e non di I, cosa sulla quale oggi si storce un pò il naso.
I veri e propri discorsi da Paese ufficiale si tennero ad iniziare dal lunedì 18 marzo 1861 e per lungo tempo, proprio il 18 marzo, fu la data in cui si ricordava l’unificazione del nostro Paese. In realtà abbiamo visto che avvenne il giorno prima con l’uscita di un trafiletto in una anonima terza pagina della Gazzetta Ufficiale. Sarà forse perché quel giorno di fatto non successe nulla di particolare che ancora oggi quella data non viene particolarmente celebrata?! Chissà.
In ogni caso buon compleanno Italia!
Fonti Consultate: Gazzetta Ufficiale, Senato, Wikisource