Le acque di balneazione europee migliorano sempre più
Leggiamo spesso, da chi strumentalizza la protezione dell’ambiente, che le azioni fatte in questi anni in difesa degli ecosistemi siano inutili e siano solo propaganda. Fortunatamente c’è la scienza e ci sono le misure che invece ci confortano sull’importanza di azioni mirate per ridurre gli impatti ambientali.
Qualche settimana fa è stata pubblicata dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) il rapporto sul monitoraggio delle acque di balneazione di oltre 20.000 siti lungo le coste europee. L’83% dei siti analizzati risulta di qualità eccellente, mentre il 93% dei campioni risulta comunque sufficiente. Eccellono le coste di Cipro, Malta, Grecia e Croazia che superano nei loro rispettivi paesi il 95% di acque di balneazioni con il giudizio più alto.
Soddisfazione da parte del direttore dell’AEA Hans Bruyninckx che afferma:
La qualità delle acque di balneazione europee rimane elevata dopo quarant’anni di azioni volte a prevenire e ridurre l’inquinamento. La normativa dell’UE ha contribuito non solo a migliorare la qualità complessiva, ma anche a individuare gli ambiti in cui è necessario un intervento specifico.
In particolare le azioni sulle acque reflue, portate all’attenzione in ambito europeo nel 1991 e poi via via applicate nei paesi membri, stanno iniziando a portare buoni frutti.
Le acque vengono monitorare anche a livello lacustre e oltre ai Paesi UE anche Albania e Svizzera hanno aderito a questo progetto seguendo gli standard comunitari. I giudizi, in base alle quantità di batteri fecali riscontrati nei campioni, vanno da eccellente a scarso.
Per quanto riguarda l’Italia diciamo che la situazione è pressoché stabile, si segnala un leggero miglioramento sia del dato di costa con acque eccellenti, sia diminuiscono i siti con acque scarse. Le acque eccellenti passano da 88,2% a 88,7%, mentre le acque di qualità scarsa (dunque non balneabili) passano da 1,9% a 1,7%. Di certo l’Italia avendo una forte pressione sulle coste sia in termini turistici, ma anche industriali ha ancora strada da fare, ma arrivare a superare il traguardo del 90% di location con acque eccellenti non è così lontano.
Per consultare il report relativo all’Italia (in inglese) cliccare qui
Per consultare la normativa europea (in inglese) in merito alle acque di balneazione cliccare qui
Fonti Consultate: Agenzia Europea Ambiente